martedì 6 marzo 2012

Dal corriere on line: IL RAPPORTO Almalaurea

I laureati italiani? Sempre più disoccupati

Passa dal 16% al 19% la disoccupazione dei laureati triennali

IL RAPPORTO Almalaurea
I laureati italiani? Sempre più disoccupati
Passa dal 16% al 19% la disoccupazione dei laureati triennali

FotogrammaBrescia
MILANO - Un'altra brutta notizia per i ragazzi italiani. Oltre al tasso di disoccupazione giovanile superiore al 31% secondo i dati Istat di gennaio, ora arriva anche l'aumento della disoccupazione tra i laureati. È quanto stabilisce il XIV Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei «neodottori», circa 400mila ragazzi coinvolti. Secondo il consorzio interuniversitario la disoccupazione dei laureati triennali è passata dal 16% del 2009 al 19% del 2010. Dato che lievita anche per i laureati specialistici, passato dal 18 al 20 per cento. Non vengono risparmiati neanche gli specialistici «a ciclo unico» come i laureati in medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza: anche per loro la disoccupazione è passata dal 16,5 al 19%.
I RISULTATI - «Si tratta di un fenomeno piuttosto preoccupante - spiega Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea - ma del resto basta dare un'occhiata agli investimenti fatti in questo periodo dal nostro Paese in questo settore. Francia, Germania, tutti i Paesi Europei hanno investito di più nelle professioni qualificate per uscire dalla crisi, l'Italia è l'unica in controtendenza. Abbiamo una percentuale di laureati modesta rispetto alla media Ocse, abbiamo una classe dirigente oltre 55 anni poco scolarizzata e per di più investiamo pochissimo su questo fronte».
IL CONFRONTO - Non conforta neanche il confronto con i dati del 2007. I laureati triennali disoccupati del 2010 fotografati da Almalaurea, sono infatti aumentati dell'8%, percentuale che lievita per i laureati specialistici (9%) e per gli specialistici a ciclo unico (+10%). Diminuisce anche il lavoro stabile: la stabilità riguarda infatti il 42,5% dei laureati occupati di primo livello e il 34% dei laureati specialistici (con una riduzione, rispettivamente, di 4 e di 1 punto percentuale rispetto all’indagine 2010). Si dilata anche la consistenza delle forme contrattuali a tempo determinato e interinale, del lavoro parasubordinato e del lavoro nero. Fenomeno, quest’ultimo, che riguarda il 6% dei laureati di primo livello, il 7% degli specialistici, l’11% di quelli a ciclo unico.
LE RETRIBUZIONI - Brutte notizie anche sul fronte della remunerazione: lo stipendio a un anno dalla laurea (pari a 1.105 euro mensili netti per i laureati di primo livello, 1.050 per gli specialistici a ciclo unico, 1.080 per gli specialistici), già non elevato, perde ulteriormente potere d’acquisto rispetto alle indagini precedenti (con una contrazione compresa fra il 2 e il 6% solo nell’ultimo anno).

Corinna De Cesare

6 marzo 2012 | 12:02© RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Dietro a un qualcosa che a volte non comprendi, inaspettatamente esce un qualcosa che ti da una spinta in più"